| Benvenuto a FORMIA
Storicamente parte dell'antica provincia di Terra di Lavoro in Campania, trasferita al Lazio nel periodo fascista, nasce dopo l'unità d'Italia sui resti della romana Formiae dall'unione di tre comuni: Castellone, Maranola e Mola (già Mola di Gaeta).
Adagiata proprio al centro del Golfo di Gaeta, Formia (dal greco hormiae - approdo) ha origini che si perdono nel mito e si riallacciano alla leggenda di Troia e al peregrinare di Ulisse sulla via del ritorno. Tutta la mitica tradizione ricorda questa zona come terra dei Lestrigoni, popoli rudi e primitivi, e alla città di questi giganti cannibali vi approdarono le navi di Ulisse e dalla quale solo la sua riuscì a salvarsi.
Il nome Formia viene fatto derivare dal greco Hormiai, approdo, ad indicare la tranquillità del riparo fornito dal golfo. Di formazione preitalica e aurunca come dimostra la lunga e poderosa cinta di mura poligonali, in buona parte conservata lungo la costa e nel quartiere di Castellone, Formia è stata una località turistica molto apprezzata in epoca romana come testimoniano i numerosi resti di ville, tra le quali celebri erano quelle di Mamurra e Mecenate. Su questo tratto del golfo venne a realizzare una delle sue predilette case di campagna, anche Cicerone. Proprio a Formia Cicerone ebbe la morte dai sicari di Antonio nel dicembre 43 a.C. mentre tentava di fuggire alle proscrizioni. La città è ricordata anche per aver dato i natali a Vitruvio Pollione, vissuto all'età di Tito, autore di un poderoso e apprezzato trattato sull'architettura.
Con la caduta dell'impero romano Formia fu depredata ed i suoi abitanti dopo la calata dei barbari e la guerra greco-gotica, fuggirono sulle vicine colline dividendosi in due nuclei, divenuti poi sobborghi di Gaeta: quello marittimo di Mola di Gaeta, che prendeva nome dai mulini che vi erano in attività, presso i quali fu eretta alla fine del XIII secolo da Carlo II d'Angiò un fortilizio e, nella zona collinare quello di Castellone. Il nome Castellone deriva dal castello costruito da Onorato I Caetani, conte di Fondi, attorno alla seconda metà del XIV secolo.
Giardini con ricchi agrumeti hanno separato per secoli i due rioni, come mostrano anche carte corografiche dei secoli XVI e XVIII. Nel 1863 i borghi furono riuniti col nome di Formia. "O temperate dulce Formiae litus..", la mitezza del clima declamata da Marziale nell'epigramma dedicato all'amico Apollinare e alla sua villa formina non è una semplice espressione poetica ma una realtà; grazie alla sua posizione sul mare, protetta da Gaeta ad ovest e dalle colline alle spalle, Formia vanta una invidiabile condizione climatica, che insieme agli arenili di Vindicio, Acquatraversa, S. Janni e Gianola la rendono una ricercata meta turistica.
Per il mondo sportivo, Formia è soprattutto la casa degli atleti, è infatti sede della Scuola Nazionale di Atletica Leggera del CONI, fondata nel 1955. Importante è la posizione della città rispetto ai collegamenti: Formia dista poche decine di chilometri dal casello autostradale di Cassino ed è servita dalla linea ferroviaria Roma - Napoli. Peraltro ha anche una funzione di rilievo nel traffico marittimo. Vi fanno capo le linee di collegamento con le isole pontine (Ponza e Ventotene.)
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