| Benvenuto a ESTE
La città di Este è abitata da tempi molto antichi: già nell'età del ferro, infatti, era il principale insediamento dei paleoveneti. In seguito, nel III-II secolo a.C., Este e tutto il Veneto diventarono colonia romana. Reperti di questi periodi sono conservati nel Museo Nazionale Atestino. Nell'89 a.C., con la lex Pompeia, venne concesso il diritto latino; nel 49 a.C., all'inizio della guerra civile tra Pompeo e Cesare, quest'ultimo, per ottenere l'appoggio della popolazione, concesse il diritto romano a tutta la Gallia cisalpina, di cui era stato proconsole tra il 58 e il 49. In seguito alla battaglia di Azio, Augusto affida ai soldati della V e XI legione i territori dell'agro di Este (formato dai territori di Galzignano, Teolo, Lonigo, Noventa Vicentina, Trecenta, Pernumia, Monselice, e dal monte Venda, che rientra ora nel comune di Vò). In seguito alle invasioni barbariche e alla caduta dell'impero romano Este si spopolò, riducendosi a villaggio rurale.
Dopo l'anno Mille si ripopolò attorno al castello fatto costruire dal marchese Alberto Azzo II d'Este circa nel 1056.
DA VEDERE A ESTE
Este si fa apprezzare per i numerosi monumenti di diverse epoche disseminati per il territorio.
La principale attrattiva cittadina è il castello carrarese, costruito attorno al 1339 sulle ceneri di quello estense; in cima al colle troviamo il mastio, da cui partono le mura fino a formare un poligono contornato a intervalli regolari da torri e dal restaurato castelletto del Soccorso. Oggi l'interno del castello è adibito a giardino pubblico.
Verso la città troviamo, addossata alla cinta muraria, la Villa Mocenigo, che fu costruita attorno al 1570 e successivamente distrutta da un incendio nel '700. L'edificio rimasto ospita il Museo Nazionale Atestino. Il museo è diviso in varie sezioni: al primo piano troviamo quella protostorica, che raccoglie materiale dell'epoca paleoveneta; al pian terreno si trova la sezione romana, che documenta il periodo successivo; infine troviamo una sala dedicata all'epoca medievale e moderna, dove si può ammirare una pregevole Madonna col Bambino su tavola di Cima da Conegliano.
Altro monumento importante è la chiesa di Santa Tecla, nell'omonima piazza, costruita da Antonio Gasparri dopo che la precedente chiesa di origine paleocristiana fu abbattuta dal terremoto del 1688. All'interno di questa chiesa si può trovare una ricca dotazione artistica: la splendida pala di Giambattista Tiepolo S. Tecla intercede presso il Padre Eterno per la liberazione della città dalla peste del 1630, olio su tavola del 1759, la pala d'altare dello Zanchi e l'altare-scultura del sacramento del Corradini.
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