| Benvenuto a ORTONA
È incerta la fondazione del comune; i primi dati risalgono ai popoli italici, probabilmente frentani, che abitarono l'area compresa tra Ortona, Lanciano e Vasto. Ortona costituiva, quindi, il porto dell'area frentana. Sulla città italica fu costruita la città Romana di cui restano ancora alcune strade, porzioni di recinto dell'urbs e alcuni reperti. Caduto l'impero romano la cittadina passa sotto la dominazione bizantina durante la quale diventa punto strategico della guerra contro i Longobardi. Nell'anno 803 fu conquistata dai Franchi e annessa alla contea di Chieti.In seguito all'occupazione Normanna del 1075 venne annessa al Regno di Napoli. Nel 1258 vengono portate ad Ortona le ossa dell'Apostolo Tommaso, provenienti dall'Isola di Chio, nell'Egeo, dal navigante ortonese Leone Acciaiuoli, reduce da una spedizione navale in appoggio ai Veneziani in lotta contro i Genovesi.A Ortona nella prima metà del XV secolo venne costruita la cinta muraria ancora visibile in parte, ad opera del condottiero Giacomo Caldora. Durante il XV secolo la città ha vissuto una stagione di lotte con la vicina città di Lanciano, terminata nel 1427 con un lodo pacificatore.Il 30 giugno 1447, a causa delle rivalità tra Alfonso d'Aragona e la repubblica di Venezia, ortona fu invasa dai veneziani che distrussero porto, magazzini e arsenale navale senza riuscire ad entrare nella cinta muraria. A questo periodo risale, anche, la costruzione del castello aragonese, in parte franato e in parte distrutto dalle guerre, ma recentemente ristrutturato .
Nel 1582 la città venne acquistata da Margherita d'Austria, figlia di Carlo V, duchessa di Parma. La stessa Margherita decide nel 1584 di costruire un grande palazzo ducale (Palazzo Farnese), mai completato a causa della sua morte.
Dal 1829 al 1854 ci furono timide iniziative antiborboniche grazie ad un gruppo di carbonari. Nel 1848 fu eletto al Parlamento Napoletano il canonico, di idee liberali, Domenico Pugliesi. Il 9 settembre 1860 il Decurionato (Consiglio Comunale) di Ortona all'unanimità delibera l'adesione al Regno d'Italia, o meglio al Governo di Garibaldi, prima della battaglia di Castelfidardo (18 settembre) e di quella del Volturno (1-2 ottobre). Tuttavia, come in tutto l'Abruzzo, il fenomeno del brigantaggio rimase vivo fino al 1863.
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