| Benvenuto a GRADO
L’isola di Grado è ancor oggi distante da agglomerati urbani e da zone industriali inquinanti, vanta una salinità tipica delle sue acque, frutto di correnti marine costanti e dell’ampia laguna che raddoppia l'effetto di rifrazione dei raggi solari, regalandole un microclima veramente particolare, ad alta concentrazione di iodio.
La pianura retrostante, ricca d’acqua e vegetazione, e la catena alpina che la difende dai venti settentrionali, ne fa un luogo caldo, ma mai afoso, con buona fruibilità per gran parte dell’anno.
Per questo la località fu scelta, già nel 1873, quale sede di uno dei primi presidi (l’Ospizio Marino) che si proponevano di sfruttare a scopo terapeutico le proprietà benefiche dell’ambiente marino, ottenendo il titolo ufficiale di Stazione Termale Marina nel 1892.
Il destino di Grado fu di nascere e vivere in relazione alla più grande e più antica città di Aquileia.
Grado nacque infatti come parte estrema del sistema portuale di Aquileia, come primo scalo per le navi che dall'Adriatico per giungere ad Aquileia dovevano risalire il corso del Natisone,
che parzialmente avvolgeva la grande metropoli altoadriatica e le offriva difesa in caso di pericolo ma anche facile collegamento verso il mare.
Il Natisone infatti ben più ricco d'acque dell'attuale Natissia, che scorre pressapoco nel letto del Natisone antico, giungeva anticamente al mare e probabilmente si ramificava attraversando la bassa campagna per confondersi con la laguna.
Il centro storico di Grado corrisponde per la maggior parte all'antico castrum, cioè al primo nucleo urbano, fortificato nei primi decenni del V secolo, di forma stretta e affusolata, sviluppatosi in età imperiale come parte estrema del sistema portuale aquileiese.
Forse già dalle prime incursioni barbariche alla funzione di scalo si affiancò, fino a prevalere, quella di rifugio, protetto sia dalla laguna che dalle mura. Il tracciato delle mura è oggi riconosciuto quasi completamente, sia perchè moltissime abitazioni vi si sono addossate in seguito nascondendole, ma anche preservandole, sia grazie ai rilevamenti archeologici.
Tutte perdute sono invece le cinque porte, di alcune delle quali ci resta una documentazione iconografica del XIX secolo, e quasi completamente le torri, ad eccesione di quella un tempo affiancata alla Porta Nuova che si è conservata per un'altezza di più di otto metri e presenta un perimetro poligonale.
Il centro storico, molto interessante per l'aspetto pittoresco della sua architettura spontanea, accoglie anche un gruppo di monumenti di altissimo valore artistico: il duomo, la basilica di S. Eufemia, il battistero di Santa Maria delle Grazie. Questi importanti edifici sacri, come pure, sotto il suolo dell'odierna piazza della Vittoria (già piazza della Corte), i resti di un'altra grande basilica e di un battistero, sono in connessio
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