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Belpasso è un comune caratterizzato da un'inedita, per la Sicilia, pianta a scacchiera determinata dalla sua duplice ricostruzione in epoca relativamente recente a causa del terremoto e dell'eruzione del vulcano Etna nel 1669; quasi tutte le vie infatti non hanno nomi specifici ma si distinguono semplicemente in rette e traverse, seguite da un numero. Il nome originario del comune era Malpasso e in tal modo viene tuttora chiamato nel dialetto siciliano; si è sempre disquisito se questo derivasse dal latino mali passum, cioè "passo del melo", in relazione a eventuali coltivazioni, o da malum passum in relazione all'asperità del luogo o alla presenza di eventuali briganti.
Il sito originario di Malpasso fu ricoperto dall'eruzione dell'Etna del 1669,che distrusse in parte Catania. I cittadini pensarono di costruire il paese in un altro sito con il nome di Fenicia Moncada, ma anche questo nuovo comune fu distrutto dal terremoto del 1693. I cittadini di Fenicia Moncada, dimostrando una notevole caparbietà e aiutati da una famiglia autorevole locale, i Bufali, rifondarono nuovamente il paese, in un nuovo sito, l'attuale, adottando uno schema razionale basato su isolati simmetrici di forma quadrata, e modificando il nome originale Malpasso nell'attuale Belpasso in funzione benaugurale.
È di una qualche rilevanza il fatto che a Belpasso siano stati creati, nel dopoguerra, ad opera di un suo illustre cittadino, il cavaliere Condorelli (scomparso nel 2003 alla veneranda età di 92 anni), gli omonimi torroncini, oggi apprezzati in tutto il mondo.
È degno di nota che la campana principale della chiesa madre è, per grandezza, la sesta in Italia.
Da ricordare, inoltre, la festa di Santa Lucia con i carri allegorici e la tredicina, "a Tila" di Zenone Lavagna che viene esposta una volta l'anno dalla domenica delle Palme a Pasqua, il Santuario costruito sul luogo delle apparizioni, tuttora sub judice, della Madonna della Roccia; nonché il Motoraduno dell'Etna, le Salinelle, la presenza dell'aquapark (e zoo) Etnaland e del centro commerciale Etnapolis nella frazione di Valcorrente, e che fu la patria del commediografo e poeta Nino Martoglio e di Antonino Russo Giusti.
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